
Inclusività
Il mio impegno quotidiano
L’attenzione all’inclusività non è uno slogan,
ma un insieme di pratiche concrete che guidano
ogni fase del tuo percorso nel mio studio.
“Queerness e transfemminismo intersezionale”
Sono una persona queer e transfemminista intersezionale. Il mio studio individuale su queste tematiche si riflette anche nella mia attività di ostetrica, con cui cerco di fornire consapevolezza e strumenti per la cura delle persone che si rivolgano a me.
Il mio approccio è quindi queer-friendly e transfemminista: questi sono i valori fondamentali che mi accompagnano dal punto di vista personale e professionale. Il mio obiettivo? Garantire la cura dei corpi e il rispetto delle identità.
L’Approccio
Linguaggio neutro e personalizzato
Chiedo, non presumo. “Quali sono i tuoi pronomi?”, “Come vuoi che mi rivolga a te?”, “Ti riconosci in un orientamento in particolare?”. Non do per scontato nome elettivo, pronomi, identità di genere, provenienza, orientamento, relazioni o altri aspetti dell’identità.
Linguaggio preciso
Il linguaggio che usiamo può curare oppure ferire: scegliere parole neutre, accessibili e non giudicanti è un primo passo verso l’altra persona. Come Ostetrica, evito termini stigmatizzanti, sessisti, giudicanti o normativi, descrivendo corpi, esperienze e pratiche con accuratezza e neutralità.
Per questo motivo, nelle nostre visite o sedute non mi sentirai mai parlare di “verginità” o “rapporti completi”, in favore di termini più descrittivi: “rapporti penetrativi” o “non penetrativi”, “persone con utero”, “corpi con vulva”,…
Mi piace spiegare tutto con termini comprensibili alla persona che ho davanti, senza dare per scontato il tuo livello di conoscenze in materia e lasciando spazio a dubbi, domande e curiosità a cui rispondere in maniera puntale, accurata e non giudicante.
Decostruzione dei bias e intersezionalità
Considero come le differenze di etnia, classe, genere, orientamento,… influenzino l’accesso alla salute. Mi attivo affinché siano i miei percorsi ad adattarsi il più possibile alle esigenze di ognunǝ e non viceversa. Riconosco il concetto di identità complesse e amplio il mio sguardo per considerare le intersezioni fra identità, caratteristiche e bisogni dell’altrǝ.
Formazione continua
Mi impegno per partecipare regolarmente a corsi e supervisioni su dolore, minoranze, salute delle persone LGBTQIA+, discriminazioni, trauma-informed care.
Consenso come strumento imprescindibile di lavoro
Il corpo altrui è un confine inviolabile. Al di fuori delle emergenze e del pericolo di vita, ogni contatto, visita o domanda avviene solo con consenso informato esplicito che può essere revocato in ogni momento.
Rispetto di ogni percorso riproduttivo
Desiderare, evitare o interrompere una gravidanza sono scelte che non hanno a che fare con me, ma con la persona di cui mi prendo cura. Il tuo diritto è l’accesso libero alle pratiche e all’informazione. Il mio dovere è supportarti lungo la strada che scegli di intraprendere. La tua lotta è anche la mia lotta.
Alleanza per un’Ostetricia non violenta
Contrasto microaggressioni, obiezione ideologica, negazione di cure. Anche quando compiute da unə collegə o da una figura di grado superiore. Agisco attivamente per rendere sicuro lo spazio in cui lavoro.
Accoglienza di tutte le forme di relazione
Monogamia, poliamore, famiglie monoparentali sono modalità equamente valide e legittime di vivere la
famiglia e la sessualità. Mi impegno per porre domande rispettose, non invadenti, non giudicanti.
Ascolto attivo e senza giudizio
Nessuna storia è “strana”, “sbagliata” o “eccessiva”. Ogni vissuto merita ascolto autentico e non giudizio.
Accompagnamento
Possibilità di presenza di partner o amicə, se lo desideri e ti può essere d’aiuto per la visita.

Privacy & Riservatezza
Tutti i dati raccolti sono custoditi in modalità conforme al GDPR. Tratto con cura particolare i riferimenti a percorsi di affermazione di genere, orientamento romantico o sessuale, salute mentale e status sierologico delle persone pazienti.
Feedback aperto
Ogni percorso è migliorabile: se noti un linguaggio non inclusivo, barriere architettoniche o qualunque aspetto che ti faccia sentire a disagio, puoi parlarmene in visita o in un secondo momento, scrivendomi per messaggio o via e-mail. Sarò felice di ascoltare i tuoi suggerimenti e di intervenire al più presto per migliorare la situazione!
La tua esperienza è una specie di bussola per il mio lavoro! Aiutami a rendere lo studio sempre più accogliente per tuttə.

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